La definizione di repubbliche marinare, nata nell’Ottocento, si riferisce ad alcune città portuali italiane che a partire dal Medioevo godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica.
La definizione è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Tuttavia, oltre alle quattro più note, sono definite “repubbliche marinare” anche Ancona, Gaeta , Noli e la repubblica dalmata di Ragusa; in certi momenti storici esse ebbero un’importanza non secondaria rispetto ad alcune di quelle più conosciute.
Fonte Wikipedia
Bisogna tenere presente che l’espressione repubbliche marinare è stata coniata dalla storiografia ottocentesca, diversi anni dopo la fine dell’ultima di esse: nessuno di questi Stati si è mai autodefinito repubblica marinara.
Elementi che caratterizzarono una repubblica marinara sono:
l’indipendenza (de iure e/o de facto);
l’autonomia, l’economia, la politica e la cultura basate essenzialmente sulla navigazione e sugli scambi marittimi;
il possesso di una flotta di navi;
il nascere e costituirsi come città-stato, salvo poi eventualmente espandersi maggiormente;
la presenza nei porti mediterranei di propri fondachi e consoli;
la presenza nel proprio porto di fondachi e consoli di città e Paesi stranieri;
l’uso di una moneta propria accettata in tutto il Mediterraneo e di proprie leggi marittime;
governo di carattere repubblicano;
la partecipazione alle Crociate e/o alla repressione della pirateria.